Progettare il controtelaio è il primo passo per realizzare un lavoro a regola d’arte, sei d’accordo? Bene, andremo a vedere insieme le cose importanti da considerare prima della progettazione, ovvero:
- Tipo di muratura
- Posizione serramento
- Isolamento termico
- Isolamento acustico
- Oscuramento e schermature solari
- Accessori (zanzariera, inferriata, sistemi di allarme)
- Controtelaio semplice, monoblocco o nulla
Inoltre vedremo anche come progettarlo, se con carta e penna, con Autocad o con software a elementi finiti. Probabilmente se fai questo lavoro – il serramentista – starai già progettando i controtelai, ma un ripasso non fa mai male, soprattutto ora che la norma UNI 11673 nella parte 1, 2 e 3 sono realtà.
Indice
Tipo di muratura su cui installare il controtelaio
La prima cosa che dovresti considerate è il tipo di muratura, o meglio la stratigrafia della parete in cui andrà installato il controtelaio. Principalmente potrebbero essere queste le casistiche più frequenti:
- Parete in laterizio semplice
- Parete in laterizio con cappotto esterno
- Parete in laterizio con cappotto interno
- Parete in laterizio con cappotto a centro muro (detto anche muro a cassetta)
- Parete in legno a telai
- Parete in legno x-lam
Ognuna di queste tipologie di parete ha delle caratteristiche fisiche e termiche che le rendono più idonee ad un tipo di controtelaio piuttosto che un altro e soprattutto renderanno, dal punto di vista termico, una posizione di montaggio migliore di un’altra.
Oltre alla tipologia di parete, e quindi la sua stratigrafia, sarà importante chiedere al progettista o verificare direttamente in cantiere se il progettista siamo noi, lo spessore totale. Verifica importante, perchè sarebbe inutile mettersi a progettare un controtelaio per infisso, tapparella a scomparsa, zanzariera e inferriata impacchettabile a scomparsa in una parete di soli 30 centimetri.
Controtelaio e Posizione del serramento
E’ vero che la posizione del serramento varia molto da zona a zona in cui si è soliti lavorare, in Romagna ad esempio il 99% delle situazioni comuni è in cui l’infisso è a filo muro interno. Viene prediletta questa posizione perchè per i Romagnoli è inconcepibile che una finestra non si possa spalancare a 180° sulla parete adiacente. In queste zone progettare un infisso a centro muro equivale a farsi un nemico (il committente) che difficilmente accetterà il tuo progetto anche se ispirato dal un nobile obiettivo termico o estetico che sia.
E’ chiaro, per noi che siamo del mestiere, che ogni posizione avrà dei vantaggi e degli svantaggi dal punto di vista pratico e prestazionale. Per prestazionale intendo non solo dal punto di vista termico e acustico ma anche dalla tenuta all’acqua ed al fattore solare.
Solitamente in una parete con cappotto a centro muro, o meglio con cappotto esterno, più sposto il serramento verso l’esterno e migliore sarà la performance termica, ma di contro sarò più a rischio con il surriscaldamento estivo e la tenuta all’acqua.
Isolamento termico
L’isolamento termico è strettamente collegato alla posizione del serramento e al tipo di isolamento della parete. Uno dei primi obbiettivi per avere un ottimo isolamento termico è quello di avere delle isoterme il più lineari possibili, ovvero: Tutti gli isolamenti – cappotto, serramento, vetro – devono essere il più allineati possibile. All’isolamento non piacciono “le curve”, ogni curva peggiorerà il risultato finale aumentando anche il rischio di avere dei ponti termici geometrici nei casi peggiori.
Facciamo un esempio di un nodo il più lineare possibile e senza “curve”: Muro con isolamento a cassetta (isolamento con lana di roccia interna) infisso posato a centro muro e di conseguenza anche il vetro camera è a centro muro.
Ecco, in questo caso l’isolamento termico sarà molto equilibrato, avremo un nodo di posa efficace ed efficiente da questo punto di vista.
Isolamento acustico
Sei un collega, inutile che ti dica quanto sia complessa e piena di variabili questa materia, ma ci sono alcune regole che funzionano sempre come, ad esempio, posizionare il serramento in battuta per aumentarne il potere fonoisolante. Sarebbe più corretto scrivere: Per diminuire le perdite di potere fonoisolante attraverso la posa in opera.
Un ottimo infisso dal punto di vista acustico può perdere anche il 30% di prestazioni acustiche con una progettazione sbagliata del controtelaio.
Abbiamo detto che per non perdere prestazione acustica è buona regola posizionare il serramento in battuta, la cosa più semplice che puoi fare è posizionare il serramento a filo muro interno, oppure se necessiti di una posa a centro muro, è di ricreare una battuta da almeno 2 cm sul controtelaio. In questo modo hai già fatto un ottimo lavoro, ma non è finita qui, perchè in acustica aria e massa hanno il loro peso.
Dovrai stare attento ai materiali da utilizzare per il controtelaio e alle tolleranze di progetto tra parete e controtelaio. Se ad esempio sono previsti più di 2 centimetri di giunto di posa nel nodo primario, ecco che probabilmente qualche Decibel lo hai già perso. Ti consiglio di predisporre massimo 15 millimetri tra controtelaio e parete per i casi con acustica spinta.
Chiudo questo breve paragrafo sull’acustica dicendoti di porre particolare attenzione al sistema di oscuramento, soprattutto se hai necessità di installare delle tapparelle avvolgibili e relativo cassonetto ispezionabile; Uno dei possibili punti deboli dell’isolamento acustico, se non progettato perfettamente.
Controtelaio con oscuramento e schermature solari
Sarebbe troppo facile progettare il controtelaio se non ci dovessimo preoccupare dell’oscuramento e delle schermature solari, ma sono solo due i casi in cui potremmo non avere questa situazione:
- Pareti a nord
- Serramenti con gtot < 0.35 (ottenuti con vetro selettivo o tendine integrate)
In tutti gli altri casi le schermature solari saranno indispensabili, sia per legge, sia per non avere problemi di surriscaldamento estivo e per la privacy dei nostri clienti.
Le schermature solari che ti renderanno più complessa la progettazione del controtelaio sono quelle con tapparella avvolgibile. Dovrai stare attento alla posizione dell’ispezione della tapparella e agli spessori di isolamento termico nel lato interno e nell’attacco alla muratura superiore.
Quando la posizione del serramento e lo spessore della parete te lo consentono prediligi sempre un’ispezione esterna.
Con frangisole, scuri e tende a rullo è tutto più semplice, ma anch’essi vanno progettati e puoi scegliere se fare un controtelaio unico e due controtelai separati.
Accessori (zanzariera, inferriata, sistemi di allarme)
Abbiamo progettato il controtelaio, deciso la posizione del serramento e della schermatura solare, non ci resta che disegnare eventuali accessori come ad esempio le zanzariere.
Prendiamo come esempio una zanzariera avvolgibile ad incasso, questo elemento tipicamente in alluminio, ha il problema di peggiorare l’isolamento termico modificando le isoterme e solitamente creando dei ponti termici lineari. Hai 2 possibilità per risolvere questo problema, o installi la zanzariera “staccata” dal serramento di almeno 5-6 centimetri o vai a maggiorare l’isolamento termico nella zona sottostante a guide e rullo.
Entrambi queste soluzioni andranno a migliorare il ponte termico e allontaneranno il rischio di muffe e condense sulla parete interna.
Per le inferriate occorrerà prevedere un punto di aggancio molto solido. Che senso avrebbe installare un’inferriata di sicurezza sul polistirolo? E che senso avrebbe mettere un serramento con vetro triplo su un tubolare in ferro che hai previsto per il fissaggio dell’inferriata? Qui dovrai dare il meglio di te per trovare il giusto compromesso tra isolamento e resistenza.
Ben più semplice sarà ad esempio creare una predisposizione per un sistema di allarme con barriere ad infrarossi. Solitamente basta una piccola nicchia da 25×25 millimetri che non comprometterà ne termica, ne acustica ed anche il fissaggio non sarà nulla di complicato.
Controtelaio semplice, monoblocco o nulla?
Premesso che per semplice non intendo in ferro – ne abbiamo parlato sul numero di Giunio/Luglio 2019 – ma sempre in materiale isolante come legno o osb. Per i più pignoli è bene puntualizzare che il legno non è un materiale isolante (come ad esempio eps, lana di roccia ecc) ma per convenzione, lo tratteremo come un isolante.
Quando scegliere questa soluzione o una soluzione a monoblocco? I miei consigli sono i seguenti:
Prediligi il controtelaio a monoblocco quando hai uno spessore di muro superiore ai 35-40cm e la schermatura solare come una tapparella con cassonetto a scomparsa, un frangisole o una tenda a rullo. In questi casi il monoblocco allontana il pericolo di errore e abbassa i costi finali per il cliente, perchè sarà meno costoso il lavoro del cappottista.
Prediligi il controtelaio semplice quando non hai oscuramenti esterni o quando hai tapparella con cassonetto interno a vista. In questi casi il controtelaio monoblocco non apporta reali benefici e ne aumenta solamente i costi finali.
Quando non dovresti installare nulla? Ad esempio in una ristrutturazione leggera con una parete semplice senza isolamento e smurando i vecchi telai, trovi un foro già riquadrato. In questa situazione, installare un controtelaio, con conseguenti opere murarie invasive, non avrebbe un gran senso ne termico ne economico.
Progettazione controtelaio con carta e penna o Autocad?
Premesso che la cosa fondamentale è la progettazione stessa e non il mezzo che vorrai utilizzare per farla, la scelta dello strumento sarà importante principalmente per 2 ragioni:
La prima è il tempo, quando progetti un nodo carta e penna potresti anche fare prima rispetto ad Autocad, ma il disegno non sarà accurato e ogni volta dovrai riprendere da zero, mentre con Autocad potresti prepararti dei nodi, delle situazioni che utilizzi più frequentemente e ogni volta dovrai solo modificarne alcune parti. In questo modo, ci metterai molto meno tempo.
La seconda è la professionalità. Il mondo sta andando in una direzione lontana dalla carta, nel nostro settore addirittura non si parla più di cad ma di BIM. Cosa penserà il progettista ed il tuo cliente se si vedrà arrivare dei disegni fatti con carta e matita? Che livello di professionalità esprimerà il tuo lavoro? Come sarà possibile “montare” i tuoi nodi sul progetto vero e proprio che ha fatto il progettista?
La risposta a queste domande la lascio a te stesso perchè ognuno di noi ha obbiettivi e tempi diversi.
In ultimo, ma fondamentale, una volta che avrai il nodo in dwg potrai – con poche accortezze – utilizzarlo per verificare i ponti termici in un software ad elementi finiti come il Mold Simulator e verificare la bontà del tuo lavoro. A me piace spiegare ai miei clienti quando vedono la simulazione in questo modo:
I rossi sono i buoni e blu sono i cattivi!
p.s. voglio lasciarti con un tips & trics, per aiutarti nella progettazione, IFT di Rosenheim ha messo a disposizione gratuitamente questo interessante software: www.ift-rosenheim.de/ift-installation-tool
Ciao e al prossimo articolo, buona progettazione.
William Bisacchi
Articolo pubblicato sulla rivista Showroom Porte & Finestre di giugno/luglio 2020
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