La principale causa di problemi per un serramentista è la posa in opera e in questo articolo mi concentrerò su un aspetto della posa in opera che non si vede ma che può creare diversi problemi.
I problemi ai quali mi riferisco sono tra i più temuti: Muffa, umidità, condensa.
Ora che ho la tua attenzione posso svelarti di cosa si tratta: Le barriere al vapore.
Indice
Cosa sono le barriere al vapore?
Le barriere al vapore o freno vapore sono come la dice la parola delle vere e proprie barriere o freni per il vapore che è all’interno di un involucro che chiameremo casa, ma le stesse regole valgono (e sono obbligatorie) in qualsiasi edificio, anche nel terziario e nel commerciale.
Le barriere vapore si dividono in due categorie:
- Barriera totale
- Più o meno permeabili al vapore
La permeabilità al vapore si misura con il valore μ – più facile da pronunciare che da scrivere – si pronuncia valore mu. Più è basso il valore mu più la barriera è permeabile al vapore.
In edilizia viene normalmente utilizzato il valore Sd che altro non è che la moltiplicazione dello spessore dello spessore della barriera per il valore μ.
Facciamo qualche esempio con numeri concreti, ricorda che un valore alto è sinonimo di un maggior freno al vapore.
- Barriera al vapore molto frenante: Sd 55
- Barriera al vapore traspirante: Sd 0.05
- Barriera al vapore con Sd variabile: Sd da 0,2 a 12
- Intonaco 1,5cm: Sd 0.075
- Cartongesso 1,2cm: Sd 0.1
Come puoi vedere una membrana traspirante fa passare 5 volte più vapore rispetto al cartongesso e 6.6 volte più dell’intonaco che in edilizia vengono considerati barriere al vapore, sarebbe più corretto chiamarli freni vapore mediamente elevati.
A cosa servono le Barriere al vapore?
Le barriere al vapore hanno 2 scopi quando si parla di infissi:
- Tenere fuori il vapore nel lato interno dei giunti di posa.
- Fare uscire l’eventuale vapore nella parte esterna dei giunti di posa.
La barriera più importante è quella interna, infatti il vapore contenuto all’interno dell’involucro (casa) non deve mai entrare nel giunto di posa perchè più entra in profondità nel giunto di posa più andrà verso l’esterno e trovando una temperatura più fredda – in inverno – si trasformerà in acqua (condensa).
Anche la barriera esterna (traspirante) è importante in quanto se si dovesse generare del vapore all’interno del giunto di posa, questo deve poter essere espulso verso l’esterno per non generare condensa o condensa interstiziale.
Dove vanno installate?
Riguardo agli infissi le barriere vapore sono importanti in 2 nodi di posa:
- Nodo Primario
- Nodo secondario
Nel nodo primario che è il nodo tra controtelaio e muratura occorre pensare a delle barriere al vapore da installare prima della realizzazione di intonaco/cartongesso e dell’intonaco o cappotto esterno.
Spesso il nodo primario è a carico dell’impresa edile ma tolte rare eccezioni di imprese virtuose è meglio non delegare completamente questo importantissimo compito ma suggerire o fornire le barriere al vapore insieme ai controtelai e controllare che vengano installate correttamente.
Il nodo primario è più facile in una casa in legno perchè solitamente i costruttori sono già molto preparati in materia, anche perchè se in una casa in legno non viene prestata attenzione alle barriere al vapore succede un vero e proprio disastro.
Riguardo al nodo secondario, ovvero il raccordo tra controtelaio ed infisso è sempre a carico del serramentista e si effettua al momento della posa in opera scegliendo le giuste tecnologie previste dalla norma 116732.
Riguardo a questo, i serramentisti che hanno ottenuto la certificazione EQF3 o 4 (patentino di posa) sanno perfettamente come posare un serramento seguendo la norma uni 11673 e assicurando tutti i 3 livelli del giunto secondario.
Come scegleire la giusta barriera al vapore?
La scelta delle barriere al vapore si esegue seguendo la norma 11673 che prevede per la parte interna dei giunti un Sd superiore a 2 e per la parte esterna una barriera al vapore traspirante con un Sd inferiore allo 0,3.
Basta leggere le schede tecniche dei prodotti, è abbastanza semplice e va fatto nel momento della progettazione dei giunti di posa in opera.
Posso consigliare per il giunto primario le pellicole di tenuta al vapore da applicare prima dell’intonacatura o i profili reggi-intonaco con le barriere incorporate. Quest’ultime sulla carta sono fantastiche ma in cantiere tendono a staccarsi dal controtealio e di conseguenza perdono la loro efficacia, occorre controllare molto bene il cantiere nel caso che vogliate utilizzare questa tecnologia e sarebbe opportuno curare direttamente la posa del controtelaio.
Per il giunto secondario vanno benissimo i nastri multifunzione con la barriera interna incorporata che sono molto pratici ed efficaci. Stesso ragionamento per la barriera esterna che utilizzando un nastro Bg1 si ottiene una traspirabilità al valore adeguata.
Chi è responsabile in caso di problemi?
La norma UNI 10818 è chiara, l’installazione dei controteali e quindi la cura del nodo primario è a carico dell’impresa edile (salvo diversi accordi contrattuali).
Ma attenzione, è vero che la posa la fa l’impresa e che la progettazione del nodo dovrebbe farla il progettista ma chi ha le competenze necessarie per curare il nodo primario? IL SERRAMENTISTA.
E aggiungo una cosa importante, in caso di problemi chi ne fa le spese? Se un Blower door test da risultati pessimi a causa della non perfetta permeabilità all’aria del giunto primario verso chi viene puntato il dito?
Io sono dell’idea che il serramentista deve curare il nodo primario e se la posa è a carico dell’impresa, il serramentista deve vigilare ed eventualmente correggere prima che sia troppo tardi (casa finita).
Della stessa idea sono tutte le nostre associazioni che hanno supportato il progetto Posa Qualità, questo progetto prevede un Blower door test A-Wert sulla finestra installata – quindi sia nodo primario e secondario – e se la finestra non passa il test il serramentista perde il marchio.
Come ci si comporta in caso di sostituzione di infissi senza opere murarie?
In caso di sostituzione infissi senza opere murarie avremo principalmente 3 situazioni e le andremo a vedere brevemente insieme:
- Posa su controtealio esistente
- Posa su vecchio infisso murato
- Posa smurando il vecchio infisso smurato
Posa su controtealio esistente
La posa su vecchio controtelaio è la più semplice e più passeranno gli anni più sarà frequente perchè dagli anni 90 in poi il controtelaio era quasi sempre presente. Attenzione, visto che il controtelaio è già presente non significa che il nodo primario non vada curato a dovere.
Essendo un controtealio esistente sarà importante curare la barriera al vapore nel nodo primario perchè probabilmente ne sarà sprovvisto. Sarà sufficiente nastrare il controtelaio al muro o sigillare con un sigillante fluido a basso modulo la congiunzione tra il controtelaio ed il muro.
Per la parte esterna si può utilizzare una comune pellicola traspirante e coprifilare sopra alla pellicola.
n.b. se il controtealio esistente è in ferro, prima di parlare di barriere al vapore sarebbe meglio preoccuparsi sul ponte termico lineare che può essere attenuato (con scarsi risultati) tagliandolo o intervenendo pesantemente con opere murarie (consigliato).
Posa su vecchio infisso murato
Nel caso della posa su vecchio infisso murato, la cosiddetta posa in sovrapposizione che sconsiglio vivamente ma se non c’è altra soluzione almeno occorre curare le barriere al vapore.
In questo caso il vecchio telaio fisso murato si comporterà come un controtealio e come tale andrà trattato. È possibile nastrarlo come abbiamo visto poco fa o sigillarlo con dell’Ms-polimero a basso modulo.
Posa smurando il vecchio infisso smurato
Ultimo caso, quello più difficile, per i professionisti! Smuratura totale del vecchio telaio. In questo caso il nodo secondario sarà anche il nodo primario e andrà trattato di conseguenza.
È possibile utilizzare un nastro di tenuta interno ed esterno nel caso di utilizzo di telaio senza battuta, in questo caso si nastrerà l’infisso posato e si coprifilerà a fine lavori.
Oppure con telaio a zeta, previa una riquadratura del setto dove era presente il vecchio telaio è possibile utilizzare i nastri multifunzione, meglio quelli da 50-60 millimetri che appoggiano su quasi tutto lo spessore del telaio. Oltre a questo per una maggior sicurezza è possibile utilizzare un sigillante fluido a basso modulo nella battuta del telaio, creando una vera e propria barriera impermeabile al vapore.
Ciao e al prossimo articolo,
William Bisacchi
Articolo pubblicato sulla rivista Showroom Porte & Finestre di aprile/maggio 2021
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