La domotica sta entrando prepotentemente nelle nostre case e in quelle dei nostri clienti, ma in fin dei conti che cos’è la domotica? Quali sono le sue applicazioni soprattutto in ambito serramentistico? Rispondiamo a queste domande all’interno di una ristrutturazione di un appartamento a Ravenna ricco di design e tecnologia.
Indice
Che cosa è la Domotica?
L’etimologia della parola ci dice che la prima parte deriva da “Domus” che significa “Casa” e la seconda parte da “ticos” che identifica lo studio delle discipline atte al miglioramento della qualità della vita.
Qualità della vita in casa, questo è la domotica e come lo fa? Lo fa attraverso l’integrazione tra elettronica e informatica.
La domotica ha l’obbiettivo di rendere migliore la qualità della nostra vita in casa, automatizzando alcuni processi e funzioni, togliendoci dall’incombenza di compiere azioni ripetitive manualmente giorno dopo giorno e rischiando di dimenticarne qualcuna.
A cosa serve la Domotica?
Venendo nel pratico, una casa intelligente o casa domotica è in primis una casa connessa a Internet, perchè senza connessione non sarebbe possibile utilizzare gran parte dei vantaggi della tecnologia stessa.
Una casa che può aprire e chiudere le finestre in autonomia a seconda di un programma, o del nostro risveglio, o del cambio aria o delle condizioni atmosferiche. Lo stesso può fare con tende, temperatura, luci, elettrodomestici, sistemi di allarme e chi piu ne ha più ne metta.
La funzioni più utili sono le automazioni intelligenti come ad esempio:
- Arriva un temporale improvviso: chiude tapparelle e tende in modo da non sporcare i vetri e non rompere le tende.
- Esci di casa: Mette l’antifurto, attiva la videosorveglianza, chiude la porta a chiave, spegne tutte le luci e non corri il rischio di dimenticartene.
- Arrivi a casa: Toglie antifurto, apre la porta e le finestre, accende il riscaldamento, le luci, riproduce la tua canzone preferita.
Questi scenari automatici sono molto comodi ma per poterli eseguire occorre una domotica fatta a regola d’arte e anche il serramentista deve fare la sua parte.
La ristrutturazione a Ravenna con domotica
Purtroppo la domotica non ha ancora un linguaggio di comunicazione standardizzato e universale ma ne esistono di vari tipi e non spesso non comunicano tra loro. Tuttavia ad oggi nel 2022, il protocollo di comunicazione CONNEX (KNX) è uno di quelli più utilizzati, ed è quello che consiglio ad i miei clienti che come tutti si trovano di fronte a scegliere la miglior soluzione.
Nella ristrutturazione che abbiamo eseguito a Ravenna la committenza ha voluto utilizzare una domotica su misura e molto sofisticata, non voleva il “classico” sistema Bticino o vimar per fare un esempio, ma una domotica costruita ad hoc per le proprie esigenze.
I prodotti che dovevamo fornire e che dovevano interfacciarsi con essa erano:
- Tapparelle blindate motorizzate
- Infissi con allarme integrato
- Porta blindata con serratura motorizzata
Quando si lavora in domotica occorre fare in modo che tutti gli elementi che compongono la casa possano “parlare” fra loro e questo non è sempre immediato, vedremo tra poco come abbiamo risolto in questo caso specifico di una ristrutturazione a Ravenna.
Tapparelle motorizzate
Esistono svariate marche e modelli di motori per tapparelle, ma di base si dividono tutti in 2 macro-gruppi: Abbiamo la famiglia dei meccanici (i più semplici) e gli elettronici che possono avere più finecorsa e/o sensori di rilevamento ostacoli/giaccio.
Il secondo spartiacque tra i motori è: con o senza ricevitore radio (che permette l’utilizzo di telecomandi e inutile in caso di domotica).
Nel caso specifico di questa ristrutturazione, avevamo bisogno di un motore molto potente che arrivasse a 70 NM (Newton Metro) di coppia perchè le tapparelle blindate pesavano quasi 20kg al metro quadrato. Serviva anche un motorie sicuro che avesse il rilevamento ostacoli in caso che il cliente dimenticasse qualcosa sul davanzale della finestra o la serratura di sicurezza chiusa.
Installare un semplice motore meccanico ad elevata potenza è da escludersi in questi casi, basta dimenticare la serratura chiusa per fare la “frittata”, o si rompe la serratura, o si sradicano le guide dal muro o si brucia il motore. Meglio non rischiare, sei daccordo?
Il protocollo di comunicazione scelto era Connex (KNX) e spesso il collegamento tra un motore ed il mondo KNX viene fatto attraverso degli attuatori compatibili KNX. In questo caso essendo un impianto molto sofisticato mi è stato chiesto un motore con un interfaccia “SMI”.
SMI è l’acronimo di “standard Motor interface” ed è un interfaccia molto molto interessante che permette di programmare la domotica con assoluta precisione. Infatti grazie all'”SMI” è possibile aprire millimetricamente nella posizione desiderata, aprire o chiudere alla percentuale voluta e avere un feedback dal motore per sapere in che posizione si trova.
Per chi non mastica elettronica tutti i giorni potrebbe pensare che questi aspetti dovrebbero essere banali e presenti in ogni motori ma posso assicurarti che non è così. Se vuoi sapere di più sulla tecnologia SMI e vedere quali sono i partner che hanno aderito vai su questa pagina: https://standard-motor-interface.com/members/
Un ultimo consiglio sulla scelta del motore: Interfacciati sempre con chi dovrà fare l’impianto elettrico perchè ci sono talmente tante varianti di domotica che rischi di installare un motore con cui la domotica scelta non è in grado di interagire. Per esperienza nelle domotiche più semplici, quelle da “primo prezzo” per intenderci, è più facile fare “parlare” un semplice motore meccanico che uno elettronico ad impulsi.
Antifurto integrato
Il contatto per allarme è molto funzionale con la domotica perchè in sostanza molta della tecnologia che utilizziamo oggi si basa su sensori (sarà un trend crescente dei prossimi anni) e il contatto di allarme è appunto un sensore che può dire alla domotica se la finestra è aperta o chiusa.
Questo aspetto implica la possibilità di avvisare il cliente quando esce di casa convinto di avere chiuso tutto o banalmente di spegnere l’aria condizionata nella stanza dove c’è la finestra aperta o ancora di restituire visivamente in un modello 2d o 3d della casa la finestra aperta o chiusa.
Abbiamo scelto di utilizzare sensori integrati alla ferramenta, ne esistono sia per ferramente a nastro (cava 16) per serramenti in legno o pvc che per serramenti in alluminio con cava proprietaria come Schuco ad esempio. Questi contatti essendo integrati nella ferramenta, hanno il vantaggio di “sentire” se la maniglia è in posizione di chiusura e quindi sapere se l’anta è veramente chiusa e non solo accostata.
Non me ne vogliano gli elettricisti ma basta con il classico contatto a “sigaretta” montato su anta e telaio, poteva andare bene più di 30 anni fa quando ho iniziato a lavorare ma nel 2022 è sorpassato e inadeguato.
Porta Blindata motorizzata
Orami più della metà delle porte blindate che installiamo ai nostri clienti sono dotate di serratura motorizzata, è possibile aprirle con smartphone, con impronta biometrica, con carte NFC, con tastiera numerica o semplicemente con il telefono in tasca avvicinandosi alla porta come avviene da 20 anni nel campo automobilistico.
Anche la porta intallata in questo cantiere non fa eccezione, abbiamo utilizzato una porta Oikos che utilizza tecnologia Iseo e permette tra le altre cose di avere anche un controllo accessi e un sensore che restituisce il feedback di apertura e chiusura.
Collegando il suddetto sensore ed il contatto di apertura della porta all’applicazione domotica del cliente è stato possibile aprire la porta a distanza e vedere dall’applicazione se la porta è aperta o chiusa (a chiave).
Questi 2 aspetti si traducono in sicurezza e praticità, hai la certezza che la porta sia sempre chiusa a chiave e puoi aprirla a distanza in qualsiasi evenienza come ad esempio un fattorino che deve consegnare qualcosa o per un intervento di manutenzione di idraulico o serramentista.
Fine lavori
A lavori finisti come sempre ho visitato la casa intelligente e sono rimasto basito dal lavoro che l’impiantista era riuscito a fare, aveva fatto un tablet con le planimetrie della casa (non stereotipi, ma piante reali di qualità fotografica) e se toccavi un punto qualsiasi ti restituiva il feedback della situazione e quello che potevi fare.
Esempio cliccavi sul soggiorno e ti diceva la temperatura, l’umidità e la qualità della aria e potevi modificarne i parametri spostando un semplice slide. Se le finestre erano aperte le vedevi disegnate aperte, se le luci erano accese vedevi la luce nella planimetria, eccetera eccetera. La cosa più bella era la semplicità, anche mia figlia di 6 anni sarebbe stata in grado di utilizzarla e le stesse planimetrie fotografiche erano replicate negli smartphone dei proprietari che potevano comandare e controllare la casa intelligente a distanza.
Cose da fantascienza insomma, mi sono sentito un pò come in un film e vi posso assicurare che di tecnologia e informatica ne “mastico” parecchia, eppure non avevo mai visto dal vivo un impianto fatto così bene e soprattutto un impianto veramente domotico.
La domotica è pericolosa?
Sicuramente per quanto possa essere sicura è sempre qualcosa di “sabotabile” che non sarebbe possibile fare in una casa senza domotica. È la forte legge di Henry Ford; “quello che non c’è non si può rompere” che comanda, ma in sostanza con i protocolli di sicurezza che ci sono oggi è più facile trovare un criminale che sappia manipolare una serratura meccanica piuttosto che un impianto domotico.
Come sempre comanda il modello domanda/offerta, più un malintenzionato sarà intenzionato ad entrare, più crescerà la competenza ed i mezzi necessari, in sostanza nelle case normali sarà molto difficile che vi ci provi ad entrare un esperto di sistemi domotici che abbia le capacità, la conoscenza e competenza di bucare il sistema.
E se lo facesse? Potrebbe togliere l’antifurto e aprire la porta di casa senza fare il minimo rumore o destare il minimo sospetto.
Oggi voglio chiudere alla con una domanda Gigi Marzullo: La domotica ci mette in pericolo o ci rende liberi?
Ciao e al prossimo articolo,
William Bisacchi
Articolo pubblicato sulla rivista Showroom Porte & Finestre di Dicembre 2022
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