Oggi inauguro questa nuova rubrica “in cantiere” per la nota rivista – Showroom porte & finestre – in cui l’obbiettivo è portarvi all’interno dei cantieri, dei problemi sempre diversi e che occorre risolvere nei cantieri edili di ristrutturazioni edilizie e nuove costruzioni.
In questo attico a Ravenna, era in corso una ristrutturazione pesante, con tanto di demolizioni di pareti interne, di pavimenti e impianti. Insomma sono rimasti solo i muri perimetrali, null’altro.

I clienti volevano dare alla loro casa un’impronta di stile decisamente risolta verso il design di alto livello e con finiture veramente di pregio e non scontate. Inoltre erano clienti esigenti dal punto di vista tecnologico e volevano comandare tutte le loro case (questa inclusa) attraverso la domotica e di conseguenza con il loro smartphone.
Parlando di infissi volevano una soluzione molto moderna e luminosa, erano innamorati degli infissi scorrevoli ma non potevano modificare le dimensioni dei fori architettonici perchè in centro a Ravenna ci sono numerosi vincoli di questo tipo. La fortuna è che nel palazzo erano presenti originariamente dei loggiati.
Un’altra fortuna è stata poter collaborare con dei progettisti (arp-studio) con i quali c’era già un rapporto di fiducia e di sinergia per trovare delle soluzioni belle e soprattutto fattibili.
Nelle logge l’architetto è riuscito a ricavare delle aperture di larghezza da 195, 120 e 85 centimetri, tutte 3 con altezza di 240cm. I clienti erano innamorati degli scorrevoli e nel caso del foro da 195 non era un grosso problema ma in quelli da 120? Cosa succede se costruiamo uno scorrevole di soli 120cm? Prima di tutto accade che l’apertura massima è meno di 60cm e questo rende difficoltoso il passaggio, poi potrebbe essere problematico il rapporto di areazione ma soprattutto lo scorrevole non funzionerebbe bene.

Indice
SCORREVOLI SPECIALI
Uno scorrevole per funzionare bene non dovrebbe mai avere delle dimensioni della base inferiori al rapporto 2,5 con l’altezza. Ovvero se uno scorrevole è alto 250cm, la base deve essere almeno 100cm. Mi piace fare l’esempio del giocatore di basket alto 2 metri che porta il 36 di scarpe? Secondo voi starà in piedi? Lo stesso avviene per lo scorrevole che se ha un rapporto sfavorevole base/altezza rispetto al 2.5 può scarrellare.
La soluzione proposta dal progettista era di fare delle ante scorrevoli ad anta intera “tipo scrigno”! Un duro colpo per ogni serramentista perchè sono soluzioni difficili, spesso artigianali e spesso rischiose se non provviste di prove di laboratorio e certificazioni (come spesso avviene per queste tipologie di nicchia).

Come si risolve allora un problema di questo tipo? Pensare di certificare un infisso per un piccolo cantiere con meno di 10 serramenti è impensabile a livello di costi. Vi dirò come ci siamo mossi per trovare una soluzione che andasse bene al progettista, al cliente come risultato finale ed al serramentista anche se queste 3 figure hanno 3 obbiettivi diversi.
Il progettista vuole ottenere il risultato previsto senza che venga stravolto il suo progetto, l’obbiettivo del cliente è avere una casa bella, funzionale e senza spifferi ed il serramentista vuole essere al sicuro da tutti gli eventuali problemi che una soluzione non testata può avere, ovvero: problemi termici, acustici, infiltrazioni aria/acqua e conseguenti problemi di muffa e condensa.
La prima cosa che abbiamo fatto è interfacciarci con il nostro fornitore, il quale stava mettendo appunto uno scorrevole panoramico monorotaia cosiddetto “galandage” ovvero che scorreva all’interno del muro! ottima notizia, per di più era una soluzione panoramica ovvero con un design molto minimale, moderno e luminoso, proprio quello che cercava il nostro cliente.

Il problema era “solo” che ancora non c’erano tutte le distinte di taglio ufficiali, un catalogo vero e proprio per vedere le lavorazioni, gli accessori e distinte di taglio. Però c’erano le prove di laboratorio e questo era fondamentale e sufficiente. Quante volte un serramentista si è dovuto arrangiare a costruire un infisso? Innumerevoli ed è -a volte- anche il bello e l’artigianalità del nostro lavoro.
Abbiamo presentato la soluzione ed il preventivo al committente e progettista ed è subito piaciuta! Via, si parte con le predisposizioni.
CONTROTELAI PER SCORREVOLI PANORAMICI
Predisporre controtelai per un sistema nuovo ed una tipologia di apertura nuova non è mai semplice, ma la cosa importante è avere un metodo di lavoro. Con il Sistemabisacchi® significa fare un progetto di posa in autocad che prevede il rispetto della norma UNI11673, ovvero la tenuta termica/acustica, la resistenza al vapore interno e la traspirabilità per la parte esterna.
Abbiamo progettato dei controtelai che riquadrassero il foro architettonico e delimitassero anche lo spazio necessario all’anta in posizione aperta. Inoltre siccome il cliente non voleva inciampi per attraversare lo scorrevole e andare nelle logge si è previsto un incasso per la guida inferiore che prevedesse degli scarichi per l’acqua piovana.

Nel progetto del telaio abbiamo incluso anche una contro-parete in cartongesso che sarebbe stata costruita dopo la posa dei serramenti ed anche una soluzione che ne permettesse lo smontaggio in caso di problemi. Quest’ultima soluzione è stata scartata dal committente che ha preferito una parete senza possibilità di intervenire ma più pulita. Quante volte può esserci un problema così grande da dover intervenire smontando l’anta? Forse 1 volta ogni 40 anni o forse mai? Sono daccordo che è un rischio calcolato e se fosse stata casa mia avrei fatto la stessa scelta.
Negli infissi scorrevoli panoramici si posa sempre prima il telaio in modo che possa essere inglobato nelle murature e “sparire” alla vista. Lo stesso abbiamo fatto in questo cantiere ma la logistica era un problema, una piccola via del centro, per giunta ZTL e soprattutto con le aperture delle logge troppo piccole per fare entrare i telai dei serramenti.

In questi casi non ci sono tante soluzioni, se non è possibile demolire una parte della facciata per accede, l’altra soluzione è trasformare il cantiere nel proprio officina, ovvero costruire i telai dei serramenti in loco. Quante complessità si nascondono nel nostro lavoro e più i lavori sono ambiziosi più aumentano le difficoltà.
Una volta costruiti i telai all’interno dell’appartamento abbiamo provveduto alla loro posa seguendo il progetto realizzato con AutoCAD e condiviso con l’architetto, si perchè a regola il progetto di posa sarebbe una competenza ed un onere che spetta al progettista ma collaborare significa aiutare e questo è quello che facciamo e dobbiamo fare se vogliamo raggiungere risultati e successi professionali.
Una volta posati i telai rimane il problema delle ante, che essendo mono-ante da 120x240h con doppio vetro blindato ed extrachiaro avevano un peso di circa 200kg ed era impensabile trasportarle a mano al primo piano passando dalla loggia. Si non avevano il problema della dimensione perchè l’anta è la metà del telaio ma avevamo il problema del peso. Abbiamo risolto con un piccolo camion gru che potesse passare per le anguste vie del centro di Ravenna e ci siamo interfacciati con vigili e comune per i permessi.

tempo una mattina e le ante erano tutte all’interno e posate nei loro binari, tutto bene per fortuna e tutto in sicurezza come va sempre fatto quando si maneggiano oggetti pesanti e ingombranti. Meglio perdere qualche giorno in più per organizzare bene il lavoro che rischiare di avere grossi problemi. Poi come si dice in questi casi, 100 misure un taglio solo.
INFISSI TRADIZIONALI IN LEGNO
Ora rimanevano solo gli altri infissi tradizionali, si perchè nella stessa facciata dell’edificio erano presenti degli infissi in legno e per motivi di vincoli urbanistici dovevano rimanere tali e quali. Il cliente si lamentava che in quella zona aveva sempre molto (troppo) caldo in estate e che non poteva proteggersi dal calore chiudere gli scuretti esterni perchè poi rimaneva al buio.
Non sono un fan dei vetri a controllo solare ma in alcune soluzioni un veto selettivo è l’unica cosa da farsi e così abbiamo fatto, abbiamo sostituito e vecchi infissi in legno con dei nuovi infissi da 80mm dotati di cerniere a scomparsa per accontentare il design interno e di vetri selettivi per diminuire l’effetto del surriscaldamento pomeridiano. La facciata era rivolta ad ovest e nei mesi estivi, il caldo pomeridiano era insopportabile.
Ho voluto scegliere un vetro selettivo che non stonasse rispetto ai vetri extrachiari degli scorrevoli panoramici e la scelta è andata per un vetro 70/35 su base extrachiaro. Questo vetro mi permetteva di mantenere una buona trasparenza ed una buona trasmittanza luminosa (la luce in ingresso) del 70% e al contempo mi faceva entrare solo il 35% dell’energia del sole contro i soliti 60-65% di un classico basso emissivo, praticamente abbiamo dimezzato il surriscaldamento rispetto agli infissi esistenti.

La posa di questi infissi è stata semplice, siamo infatti stati molto fortunati perchè erano presenti dei vecchi controtelai in legno e abbiamo adattato il telaio del nuovo infisso ai controtelai esistenti. In questo il legno è un ottimo aiutante perchè può essere sagomato e fresato in maniera semplice, cosa che con l’alluminio o con il pvc non è possibile. Prima della posa abbiamo provveduto a nastrare il nodo primario dei vecchi telai, ovvero il collegamento tra intonaco e legno, successivamente abbiamo eseguito una posa con schiuma elastica e barriera al vaporo, infine abbiamo coperto il nodo secondario con dei coprifili complanari agli infissi.

DOMOTICA PER INGRESSO, INFISSI E ZANZARIERE
Ora vi starete chiedendo “e la domotica che volevano i clienti?” La domotica l’abbiamo utilizzata nella porta blindata di ingresso con una serratura robotizzata che si richiude automaticamente e con un segnale in uscita, che si integra con la domotica del cliente, di vedere se la porta è chiusa a chiave o aperta oltre che naturalmente a poterla aprire. L’ingresso merita una menzione anche per la boiserie che va da integrare la porta con tutta la zona ingresso, un’intuizione dell’architetto per il quale abbiamo trovato una soluzione molto bella ed elegante che esalta l’architettura anche in questa parte dell’abitazione.
Abbiamo installato i contatti per l’allarme integrati con la ferramenta in modo che la domotica “capisca” se le finestre con completamente chiuse con la maniglia abbassata o semplicemente accostate e non chiuse e dulcis in fundo tutte le zanzariere installate (anche nelle logge) sono motorizzate e collegate alla domotica.
Per dare un esempio pratico di quello che avviene quando i clienti tornano a casa e attivano uno scenario estivo di ingresso succede che: L’allarme totale si disattiva, la porta di apre, le zanzariere si abbassano, le luci si accendono, la climatizzazione si attiva e dopo che sono entrati la porta si richiude e l’allarme si attiva solo sul perimetro.
Questo sono parte dei problemi che si possono avere in una ristrutturazione in centro a Ravenna o anche in un’altra città e come possono essere risolti con metodo e collaborazione.
Ciao e al prossimo articolo,
William Bisacchi
Articolo pubblicato sulla rivista Showroom Porte & Finestre di gennaio 2022
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