In questa puntata della rubrica IN CANTIERE andiamo a vedere come è possibile installare infissi in ferro come si faceva una volta, con la stessa artigianalità e personalizzazione, ma con le prestazioni termiche, acustiche, di sicurezza e di permeabilità all’aria di un infisso moderno e attuale.
Quando ho conosciuto i proprietari di questa bella casa colonica situata nelle colline romagnole la prima cosa che mi hanno detto è: “vogliamo degli infissi in ferro sottili come quelli di una volta per chiudere il nostro porticato e creare un’ampia e luminosa zona living”.
Indice
Quale soluzione adottare per gli infissi come una volta?
Avevano le idee molto chiare, mi hanno portato delle foto della situazione attuale dove si vedevano delle bellissime pareti e colonne realizzate con mattoni “faccia-vista” e ricche di capitelli e battiscopa. Esteticamente molto gradevoli ma complessi per poterci installare un infisso che rimanesse sottile e leggero, ovvero senza coprifili o compensatori per pareggiare i capitelli.
I signori avevano già individuato un prodotto che gli piaceva, si erano informati e fortunatamente avevano trovato una soluzione che si sposava perfettamente con le loro aspettative, parliamo di infissi ferro-finestra a taglio termico. Questo tipo di soluzione si presenta esteticamente identica ai vecchi infissi in ferro senza guarnizioni che si facevano nel secolo scorso utilizzando profili commerciali cone T, Z e L ma al contempo si possono ottenere valori termici anche da zona climatica F.
Abbiamo scelto la serie OS2-65 della Secco Sistemi perchè è una serie completa che ci permetteva di eseguire sia fissi, che aperture interne ed esterne nello stesso serramento con lo stesso design estetico. Abbiamo utilizzato la versione zincata per poi verniciare i telai finiti colore ferro micaceo, questa finitura è perfetta per ottenere infissi “come una volta” e si sposa perfettamente con i mattoncini faccia-vista.
La posa in opera degli infissi ferro-finestra
Lavorare in ristrutturazione non è mai semplice, soprattutto nelle dimore storiche dove il committente e/o il progettista non vogliono modificare niente. A volte occorre fare dei compromessi, soprattutto dal punto di vista termico, inutile girarci intorno. Se non si possono installare dei nuovi controtelai e di conseguenza progettare i nodi primario e secondario c’è poco da fare, bisogna cercare di fare il massimo con quello che si ha a disposizione.
Nello specifico del caso studio in esame, abbiamo deciso di fare 2 tagli nei capitelli e nei battiscopa in modo da creare delle rientranze che avessero lo stesso piano di appoggio per tutto il perimetro del vano finestra. Questa soluzione ci ha permesso di esaudire la richiesta dei committenti, avere profili sottili e di installare gli infissi a centro colonna sempre per avere l’estetica voluta dai clienti.
Il risultato estetico è stato veramente incredibile ma nella termica è stato fatto un grande sacrificio perchè i mattoni pieni del facciavista hanno un alto coefficiente termico, peggio dei “forati”. La salvezza è stata avere ambienti molto grandi e una buona ventilazione degli stessi, altrimenti muffa e condensa erano assicurati. Di fatto c’è una dispersione termica nel perimetro, ma lo stesso avviene nelle colonne e nei muro, per poterla mitigare erano necessarie opere edilizie molto invasive che la D.L. non ha voluto perseguire.
Cosa si poteva fare? Si poteva demolire la parte interna di colonna, creare un taglio termico interno in corrispondenza della posizione dell’infisso e ricostruire la parte di colonna interna, oppure si poteva eseguire un cappotto interno ma sacrificando i mattoncini faccia-vista. Ognuna di queste soluzioni può essere proposta da noi serramentisti ma è sempre il progettista che ha il compito e la responsabilità di compiere queste scelte progettuali.
Tornando alla posa in opera abbiamo scelto di utilizzare dei nastri termoespandenti multifunzione. Quando si posa un infisso “in luce” e quindi senza battuta, la cosa migliore è utilizzare un nastro multifunzione di almeno 5cm di larghezza ( o 2 se si tratta di scorrevoli alzanti) perchè un nastro di questo tipo, se scelto correttamente, può garantirmi un’ottima tenuta alla pioggia battente, un ottimo isolamento termico e acustico e una barriera al vapore aperta sul lato esterno e chiusa sul lato interno come prevede la norma UNI 11673 che ad oggi è la regola dell’arte della posa in opera degli infissi.
Questi nastri tornano molto utili anche per chiudere le fughe delle stuccature tra i mattoni dei faccia-vista a patto che non siano fughe troppo irregolari, in questo caso si potrebbe creare un piano della larghezza del nastro su con appoggiare il nastro stesso ed evitare infiltrazioni di acqua e aria dalle fughe.
L’artigianalità che c’è dietro ad un infisso in ferro-finestra
Nella commessa erano presenti degli infissi ad arco irregolare, l’arco era stato fatto tanto tempo fa e aveva una forma che era impossibile da riprodurre senza creare una dima. La prima cosa che abbiamo fatto è stata munirci di un pannello in legno, disegnare l’arco e sagomare un tondino di acciaio con la stessa forma per poi “bloccarlo” con dei distanziali saldati ad esso.
Con questa dima abbiamo poi calandrato i profili e creato il vero telaio dell’infisso. Una volta saldatolo siamo tornati in cantiere per provarlo, era importante fare questa prova prima di completare l’infisso per poter apportare eventuali modifiche alla raggiatura. Una volta trovato il livello di accuratezza necessario siamo tornati in officina e abbiamo costruito al suo interno il resto dell’infisso, le parti fisse e le parti apribili anch’esse ad arco ma questa volta avevamo il telaio fisso come dima perfetta.
Una delle caratteristiche volute dai committenti era lo stile inglese che ricreasse anch’esso l’estetica degli infissi come una volta. Lo abbiamo fatto non “tagliando” il vetro come si faceva 50 anni fa ma creando delle cornici sia nella parte esterna che interna. Una volta era necessario creare lo stile inglese per necessità, per avere dei vetri più piccoli perchè la tecnologia del vetro non permetteva grandi formati. Fare la stessa cosa oggi sarebbe deleterio per la prestazione termica perchè aumenterebbe a dismisura il ponte termico lineare dei canalini (anche se termici).
Inoltre tanti piccoli vetri sono difficoltosi da tassellare/caricare rendendo l’infisso meno stabile nel tempo oltre che a peggiorarne tanto la prestazione termica.
Per dare un ulteriore tocco retrò abbiamo creato una scatola serratura come si faceva in passato e questa volta il vetro è stato sagomato per “girare” attorno alla stessa e insieme ad una maniglia in ottone va a enfatizzare quel “romanticismo” che hanno queste soluzioni ferro-finestra.
Ciao e al prossimo articolo,
William Bisacchi
Articolo pubblicato sulla rivista Showroom Porte & Finestre di Settembre 2022
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