Spesso nelle nuove costruzioni ma anche, come in questo caso, nelle ristrutturazioni ci vengono chieste ante di dimensioni sempre più grandi per avere più luce e più panorama possibile.
Ogni volta il vecchio “record” viene superato, ma dov’è il limite e come possiamo superarli continuando a fare un lavoro garantito e a regola d’arte? In questo cantiere a Ravenna andremo a vedere proprio questi aspetti sempre più frequenti nell’architettura attuale.
Indice
I problemi delle grandi ante
Quando si realizzano ante di grandi dimensioni subentrano sempre questi problemi che vanno analizzati per trovare la soluzione ideale:
- Statica
- Spinta del vento
- Dimensioni massime previste dal sistemista
- Peso massi della ferramenta
- Logistica
Per statica e spinta del vento ci si può affidare ai cataloghi del sistemista o farli calcolare dal proprio ufficio tecnico, idem per il vetro dove una vetreria strutturata può fornire la composizione minima necessaria delle lastre per il vetro camera necessario per le dimensioni desiderate.
Tale dimensionamento del vetro ci tornerà molto utile per calcolare il peso e verificare la portata della ferramenta.
Riguardo alla spinta del vento sarà molto diverso un infisso posizionato al piano terra in centro abitato o fronte mare, o ancora un infisso al piano terra ed uno al decimo piano. Ci sono tante normative che regolamentano questi aspetti, qui in Emilia-Romagna in situazioni standard senza una forte sollecitazione tendiamo a calcolare una spinta del vento di 80-100 Kg per metro quadrato.
Ci sono anche dei programmi specifici per serramentisti che consentono di calcolare la statica dei profili e li trovo molto utili, spesso trovo corrispondenza con quello che avevo “immaginato” attraverso l’esperienza ed il buon senso.

La ristrutturazione con grandi ante
L’esigenza in questo cantiere era di riuscire a sostituire i vecchi saliscendi con finestre ad anta unica larga 185cm e alta 170. Inoltre le 6 finestre erano al sesto piano di un palazzo in centro a Ravenna con le difficoltà logistiche che ne conseguono.
Abbiamo scelto di utilizzare un sistema in alluminio taglio termico molto robusto e collaudato il cui limite tecnico era vicino a quello che occorreva raggiungere. La larghezza massima consentita in larghezza era di 176cm a fronte di 185, soli 9cm in meno, in altezza invece avevamo margine. I limiti di peso della ferramenta erano di 160kg e il peso del vetro e anta insieme era di appena 102kg.
Questi 2 fattori (altezza e peso) ci hanno consentito di spingersi un pò oltre al campo massimo di larghezza consentita attuando un paio di accorgimenti:
- Abbiamo utilizzato il profilo di anta più resistente disponibile (alcuni le chiamano ante maggiorate)
- Incollato con colla bi-componente il vetro all’anta per tutto il suo perimetro rendendolo un unico insieme molto resistente
- Scelto un’apertura senza ribalta ma solo ad anta battente
Con questi 3 accorgimenti siamo riusciti ad esaudire i desideri della D.L. e della cliente senza nessun tipo di problema, il cantiere è stato terminato nel 2017 e da allora non è stato necessario nessun intervento, neppure di semplice registrazione.
Attenzione ad andare oltre al limite
Quando ci si spinge oltre ai limiti è importante non farlo su tutti i fronti, se l’anta è sia troppo larga che troppo alta che troppo pesante è meglio dire un brutto NO che rischiare di fare un lavoro pericoloso. Ma quando solo un fattore si spinge oltre i limiti e lo fa in maniera misurata, ad esempio un 5%, allora si può provare a realizzare il serramento ma curando con molta più attenzione sia la produzione che la posa.
In questo caso ad esempio abbiamo scelto la ferramenta a scomparsa che garantiva 160kg di portata contro i canonici 110-130kg perchè un’anta più larga sollecita in maniera differente la ferramenta. Inoltre le cerniere a scomparsa rendono la finestra come la cornice di un quadro, aspetto che è stato molto apprezzato dalla committente.
La ferramenta è stata dotata di un braccio limitatore frizionato in modo da rallentare l’apertura delle ante e di non fare prendere colpi alle cerniere rischiando di danneggiarle o peggio di romperle. Si pensi ad un venticello da soli 40kg al metro quadrato che nelle nostre finestre da 3 mq diventano 120kg che spingono sul vetro. Mai sottovalutare questi aspetti soprattutto quando si vogliono realizzare finestre al limite e oltre. Ricordatevi dei bracci limitatori purtroppo poco utilizzati.
Il vetro che abbiamo calcolato per dimensioni e ubicazione è stato un 44.2+18+33.2 con un peso di 35gk/mq. Per la stessa finestra posata al piano terra sarebbe bastato un semplice 33.2 anche esternamente ma la spinta del vento di un sesto piano è molto più forte e volevamo stare tranquilli. Ricordo che solitamente è sempre la lastra esterna quella più sollecitata, la lastra interna deve sopportare la depressione del vento che ha una forza inferiore alla spinta frontale diretta.
Sistema oscurante adeguato alle dimensioni
Per completare il tutto abbiamo sostituito le vecchie tapparelle in legno con delle tapparelle in alluminio coibentato ad alta densità che sopportano bene la spinta del vento con quelle dimensioni, mentre per i cassonetti abbiamo scelto di mantenere gli esistenti perchè l’artigiano che li aveva realizzati aveva fatto un ottimo lavoro. Li abbiamo solo coibentati internamente per renderli prestazionalmente degni dei nuovi infissi.
Un aspetto tecnico che modificherei se dovessi rifare il lavoro oggi è la profondità delle guide, con misure vicine ai 2 metri sarebbe sempre meglio fare delle guide più profonde per fare in modo che le tapparelle abbiano un inserimento maggiore dentro la guida e non rischino di uscire con un vento come quelli ai quali ci stiamo abituando oggi a causa del cambiamento climatico.
Posa in opera delle grandi finestre
Come accennato all’inizio dell’articolo la logistica era un aspetto importante da verificare in partenza e così è stato fatto, abbiamo individuato un punto di accesso da un parcheggio sottostante dove era possibile arrivare con un camion gru e sollevare i pesanti infissi fino al sesto piano.

Le grandi finestre sono state posate su dei controtelai in legno che abbiamo progettato e fatto installare dall’impresa edile. Tale controtelaio è servito solo per riquadrare il foro per i nuovi infissi perchè il fissaggio meccanico deve essere garantito da quello che c’è dietro al controtelaio e non dallo stesso.
Normalmente fissiamo gli infissi a norma UNI 11673, ovvero a massimo 150mm dal bordo e a 700mm di distanza massima tra i fissaggi. In questo caso avendo finestre enormi abbiamo aumentato i punti di fissaggio dal lato delle cerniere. È molto importante curare questo aspetto perchè una posa frettolosa e/o trascurata può diventare molto pericolosa e mortale in casi come questo.
Ciao e al prossimo articolo,
William Bisacchi
Articolo pubblicato sulla rivista Showroom Porte & Finestre di Ottobre 2022
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