Continuiamo a parlare di vetro, della sua caratteristica principale, quella che viene prima di tutto: la trasparenza.
In architettura esistono le superfici opache come i muri e quelle trasparenti come i vetri.
Ma un vetro chiaro è veramente trasparente? Lo vedremo tra poco, prima voglio spendere qualche riga per parlare delle 2 caratteristiche misurabili inerenti alla trasparenza.

Indice
Le due caratteristiche fondamentali: Trasparenza e colore
La prima è la trasmittanza luminosa che misura quanta luce riesce ad entrare attraversando il vetro, anche il vetro più trasparente del mondo non potrà fare entrare il 100% della luce ma solo una parte.
La seconda caratteristica è l’indice di resa dei colori che misura quanto sono reali o falsati i colori che vengono visti attraverso il vetro. Più è alto il valore meglio è.
Ora possiamo arrivare al punto avendo in aiuto qualche dato numerico e oggettivo che ci potrò guidare alla scelta del vetro migliore da scegliere in funzione dell’obbiettivo che ci siamo posti.
Chiaramente il valore di TL (trasmittanza luminosa) da ricercare è normalmente il più alto possibile perché la luce è vita e ognuno di noi vuole una casa luminosa e non uno scantinato buio.
Questo discorso vale nella maggior parte delle situazioni e soprattutto quando è presente una schermatura solare o un oscuramento in modo da poter regolare la luce in ingresso ed evitare surriscaldamenti.
Prediamo come esempio un’abitazione in cui esternamente sono presenti dei frangisole orientabili in tutte le finestre, in questo caso sarà assolutamente consigliato avere la maggior luce possibile e quindi un valore di Trasmittanza luminosa sopra al 70%, ancora meglio se fosse sopra l’80%.
Come posso raggiungere delle luminosità così elevate? Sicuramente per andare sopra all’80% occorrerà scegliere un vetro extrachiaro e non un vetro chiaro.

La “pasta” dei vetri si divide in 3 tipologie:
- Chiaro (vetro float standard): è il vetro più comune e più utilizzato, non è veramente trasparente perché ha un colore verdognolo, più aumenti lo spessore più l’effetto verdognolo aumenta.
- Extrachiaro (o low iron): è un vetro al quale sono state tolte le impurità ferrose e rimane completamente neutro come colorazione e sarebbe giusto chiamarlo chiaro, perché è veramente trasparente.
- Mid-Iron: è una via di mezzo tra un vetro chiaro e un extrachiaro, non molto utilizzato a dire il vero.
Perché il vetro più utilizzato è il chiaro e non l’extrachiaro?
Semplicemente per una questione economica, il vetro extrachiaro è più costoso e quindi poco utilizzato (nel modo dei serramenti) e aggiungo anche più difficile da reperire a causa della scarsa utilizzazione.
L’extrachiaro è invece molto utilizzato nel mondo dell’arredamento e in quello dei parapetti in vetro per scale e balconi.
Tornando al mondo infissi, un vetro extrachiaro rispetto ad un chiaro può garantirti una luminosità degli ambienti fino ad un 15% in più, è come se in una casa con 7 finestre diventassero 8, solo scegliendo un vetro diverso dallo standard. Non male vero? A mio parere vale tutta la differenza di costo che ha.

Come ottenere più luminosità dai vetri
Purtroppo o per fortuna al vetro occorre abbinare dei trattamenti (basso emissivi o selettivi) per poter garantire un isolamento termico adeguato ai giorni nostri e alle normative vigenti.
Questi trattamenti basso emissivi o selettivi sono depositi di metalli nobili (principalmente argento) sulla superficie del vetro, purtroppo hanno anche un risvolto negativo, rendono il vetro meno trasparente abbassandone la TL.
Se viene scelto un trattamento molto prestante per l’isolamento termico avrò come conseguenza una diminuzione della trasmittanza luminosa, consiglio di non spingersi sempre al limite con il valore Ug se non è necessario, ma valutare la vetrata nel totale delle prestazioni, dove la termica è molto importante ma anche la trasparenza perché è appunto una superficie trasparente e non un muro.
Se parlaimo di vetri chiari la scelta tra un basso emissivo da 1.0w o da 1.1w è da ricercare in funzione delle prestazioni energetiche, mentre in un vetro extrachiaro consiglio se possibile di utilizzare sempre un basso emissivo da 1.1w perché mettere un trattamento “scuro” su un vetro che ho scelto (e pagato) per la sua iper-trasparenza è qualcosa di poco coerente.
Piccola parentesi: Oggi alcuni produttori di vetri si sono inventati dei vetri doppi con prestazioni da 0.9w per poter “stare dentro” ad i limiti di legge senza ricorrere ad un vetro triplo. Per raggiungere questa prestazione hanno utilizzato 2 trattamenti basso emissivi a scapito della luminosità che in questi vetri ha dei valori raccapriccianti, a mio parere da evitare.

La resa dei colori
All’inizio dell’articolo ho accennato ad un parametro da considerare nella scelta del tipo di vetro e ora vedremo meglio di cosa si tratta.
Questo valore misura quando i colori che vediamo attraverso al vetro sono reali, un valore di 100% significa che sto vedendo esattamente gli stessi colori, un valore di 80% significa che avrò colori molto falsati.
Se una vetrina di un negozio che vende abbigliamento, o ancora peggio gioielli avesse una resa cromatica dell’80% sarebbe un problema grosso, perché la merce esposta sarebbe vista molto diversa dalla realtà.
E se fosse un abitazione? Rese cromatiche basse renderebbero poco confortevole vivere in quella casa perché ai nostri occhi o meglio al nostro cervello non piace vedere i colori “falsati” e può causare alcuni disturbi fisici come mal di testa e calo di efficienza.
Qual è un buon valore da ottenere? Sicuramente sopra la 95% e mai sotto al 90%.
I vetri che aiutano ad avere valori più alti (anche 99%) sono i vetri extrachiari perché essendo puri non vanno a modificare lo spettro luminoso che li attraversa.
La questione estetica
Ora lasciamo da parte i numeri e parlaimo puramente di estetica, credo di non sbagliare se dico che oggettivamente un vetro extrachiaro è sempre più bello di un vetro trasparente giusto?
Però ci sono dei contesti in cui è altamente raccomandabile e sono tutti quei casi in cui ho un architettura che fa molto uso del colore bianco.
Più bianco avrò nelle parete esterne, ma anche interne e nell’arredo, più un vetro extrachiaro sarà preferibile perché viceversa con un vetro trasparente l’effetto “verde fondo di bottiglia” sarà accentuato dal colore bianco adiacente.
Quando invece avrò toni di grigio si noterà meno l’effetto verdognolo soprattutto dall’interno guardando verso l’esterno.
Conclusioni
Il mio consiglio è di scegliere l’extrachiaro quando il rapporto illuminante è scarso e quando il contesto architettonico ne esalta la purezza, ovvero architettura moderna con molto uso del colore bianco.
Consiglio anche nei casi in cui il panorama visibile all’esterno sia di quelli mozzafiato per esaltarne la bellezza, i colori e la luminosità.
In ultimo consiglio sempre nei casi in cui ci sia budget a sufficienza e non ci siano problemi di surriscaldamento estivo.
Ciao e al prossimo articolo,
William Bisacchi
Articolo pubblicato sulla rivista Showroom Porte & Finestre di settembre/ottobre 2021
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