Per inaugurare questa mia nuova rubrica su Nuova Finestra vi parlerò di un progetto in Abruzzo dove le problematiche di cantiere legare alle (tante) esigenze dei clienti erano innumerevoli, innumerevoli come le tante serie profilo utilizzate.
Abbiamo infatti utilizzato una serie per i battenti, una per gli scorrevoli alzanti, una per una facciata continua strutturale, un’altra per una copertura e infine 3 modelli di porte blindate. Già da questa intro potete capire la complessità del progetto ma andiamo a vedere le problematiche da risolvere.
- Termica elevata perché eravamo a 1000 metri di altitudine
- Vento per lo stesso motivo di cui sopra
- Irraggiamento solare perché non erano previste schermature solari
- Zanzariere di grandi dimensioni
- Tutti gli infissi con cerniere a scomparsa
- Tutti gli scorrevoli con le guide incassate a pavimento
- Vetri ad angolo senza montanti
Insomma c’era da divertirsi, inoltre il cantiere era anche a 400km e sicuramente la distanza non agevola il lavoro. Ricordo ancora alla firma del contratto “William mi raccomando le zanzariere a scomparsa totale, non voglio vedere niente!” giusto per non farsi mancare nulla.
Indice
La scelta del vetro
Chi mi conosce sa già quanto ritengo importante la scelta dei vetri ed è proprio da qui che siamo partiti, dall’individuare la composizione corretta per esigenze tecniche e di progetto. Per la statica abbiamo calcolato un vetro da 10 millimetri stratificato (55.2 ovvero 5+5 con 2 plastici di pvb), mentre per la termica siamo andati direttamente sulla scelta di un vetro triplo che ci garantiva un isolamento termico di 0,5/0,6W/m2k.
Avevamo anche il problema dell’irraggiamento solare in quanto non erano previste schermature solari e per non surriscaldare le stanze rivolte a sud, ovest ed est abbiamo utilizzato un vetro con rivestimento selettivo in faccia #2 che ci garantisse un fattore solare massimo di 35, ovvero che entrasse non più del 35% della radiazione solare.
Come sempre abbiamo utilizzato il gas argon come materiale di isolamento al posto dell’aria e delle canaline termiche per migliorare il valore Uw e allontanare il pericolo di condensa sul perimetro del vetro. Inoltre per questo cantiere a 1000 metri di altitudine abbiamo utilizzato delle valvole altimetriche che consentono di parzializzare la pressione all’interno delle camere. Ricordo infatti che è fondamentale ricordarsi questo passaggio quando il luogo di produzione del vetro e la sua installazione è vicino o superiore a 1000 metri di dislivello. La vetreria non può saperlo e non si assumerà responsabilità per eventuali (e probabili) problemi.
C’erano anche alcuni vetri ad angolo senza montante e per realizzarli è fondamentale avere un ufficio tecnico che possa progettare il nodo in Autocad, verificare che l’installazione sia possibile attraverso una simulazione e anche per poterli ordinare correttamente alla vetreria. Carta e penna in questo caso sono un rischio sia per il progetto sia per l’ordine. Attenzione quando si fanno questi vetri, va utilizzato un sigillante strutturale per l’accoppiamento dei vetri che resista ai raggi UV.
La scelta del materiale
La scelta del materiale è ricaduta su alluminio a taglio termico, Schüco per l’esattezza perché il cliente lo aveva già scelto più di trent’anni prima e si era trovato bene. La scelta dell’alluminio ci ha permesso di avere ottime resistenze al vento e di gestire bene gli scorrevoli da 4 metri di larghezza e 2,6 metri di altezza.
Per i battenti abbiamo scelto la serie con anta da 90m, la più performante dal punto di vista termico e allo stesso tempo ci consentiva di alloggiare vetri da 58 millimetri.
Venendo alle altre richieste fatte dal cliente, ovvero le cerniere a scomparsa, abbiamo scelto 2 modelli di porte blindate che avevano appunto questa caratteristica estetica voluta dal cliente, una per l’esterno che avesse la possibilità di abbinare dei fianchi luce fissi ed una per l’interno che avesse solo la funzione di sicurezza.
Per gli infissi a battente ci siamo affidati alla ferramenta a scomparsa prevista da Schüco che ci garantiva sia estetica che robustezza, perché i pesi in gioco erano elevati, solo i vetri avevano un peso di 62.5kg per metro quadrato e questa ferramenta avendo una portata di oltre 160kg ci facevano stare tranquilli.
Controtelai
Per risolvere le altre esigenze del cliente era importante partire dalla progettazione dei controtelai. Avevamo previsto delle zanzariere plissettate che ci consentivano di realizzare i 4 metri di larghezza con 2 moduli che si incontravano al centro e che avevano una certificazione di resistenza al vento in classe 2. Per poter garantire la scomparsa totale delle stesse e non parziale come tutti facciamo abitualmente, abbiamo calcolato lo spessore del pacco della rete plissettata e creato dei cassonetti collegati al controtelaio che potessero contenerle. Il materiale scelto per la produzione è stato il legno OSB che oltre a non soffrire troppo l’umidità, garantisce un ottimo rapporto prezzo/prestazioni. La produzione dei controtelai non è stata semplice ma il sistema si è rivelato corretto ed il risultato è stato ottimo. Sicuramente non è un sistema da utilizzare tutti i giorni ma in casi come questo è l’unica soluzione per occultare delle zanzariere laterali.
Avremmo potuto indirizzare il cliente verso delle zanzariere verticali motorizzate che ci avrebbero consentito il loro occultamento in modo più semplice ma la praticità non sarebbe stata la stessa, infatti le zanzariere motorizzate hanno tempi di apertura e chiusura abbastanza lunghi e rendevano scomodo il continuo andirivieni voluto dal cliente.
Per l’incasso delle guida degli scorrevoli alzanti abbiamo utilizzato una cosiddetta “vasca” in acciaio inox, una soluzione collaudata negli anni che permette di avere ottime tenute senza problemi di infiltrazioni. È importante utilizzare l’acciaio inox e non la comune lamiera zincata che nel tempo rischia di arrugginire. Le vasche in acciaio sono da posare il piano perfetto e poi vanno collegare alla rete fognaria per fare defluire l’acqua che entra proprio come se fosse una grondaia. Consiglio di utilizzare uno spessore minimo da 2 millimetri che darà una buona consistenza alla vasca stessa e ne agevolerà la posa in piano perfetto.
Produzione e posa in opera
Nonostante la distanza consiglio sempre di tornare in cantiere dopo la posa dei controtelai e verificarne le misure, inoltre in casi come questo in cui sono necessarie delle predisposizioni per incassare le guide a pavimento, è bene utilizzare un laser per verificarne il corretto montaggio a livello senza dossi o cunette che renderebbero impossibile lo scorrimento perfetto di uno scorrevole alzante e soprattutto l’allineamento dell’anta con il telaio in chiusura.
Mi è capitato tanti anni fa in un cantiere a Bologna in cui l’impresa aveva montato “un ponte”, infatti alle 2 estremità la quota era perfetta e al centro la vasca era più alta di 1 centimetro. Come si risolve in questi casi? Si fa smontare e rifare, poi si torna a controllare e se tutte le misure sono perfette si dà inizio alla produzione degli infissi.
Per la posa degli infissi abbiamo utilizzato un nastro Bg1 in battuta esterna, un nastro multifunzione nei battenti e due negli scorrevoli alzanti per tutto il perimetro tranne il lato inferiore in qui abbiamo utilizzato del sigillate ms-polimero che garantisce una tenuta all’acqua battente e stagnate elevata.
Abbiamo poi utilizzato un sigillante strutturale per l’unione dei vetri ad angolo senza montante. Il sigillante strutturale ha un’ottima tenuta alla pioggia ed è resistente ai raggi UV. In ultimo voglio farti notare, proprio nell’infisso con l’angolo senza montanti, un bellissimo imbotte in acciaio inox che abbiamo progettato e realizzato in un pezzo unico senza aggiunte e che è stato molto apprezzato dal cliente.
Ciao e al prossimo articolo,
William Bisacchi
Articolo pubblicato sulla rivista Nuova Finestra di Gennaio 2023
Rispondi