Oggi voglio parlarvi di un vecchio progetto del 2012 dal quale prendere degli spunti interessanti che possono essere utili ai giorni nostri per poter lavorare sempre al meglio.
Quando abbiamo iniziato a lavorare a questa villa non sapevamo che avrebbe vinto un premio di architettura dall’ordine degli architetti di Forli-Cesena, un tale risultato è qualcosa che riempie l’orgoglio ma deve fare riflettere.
Un serramentista dovrebbe lavorare sempre con una professionalità, un entusiasmo, una voglia di fare bene il proprio mestiere come se ogni volta fosse in competizione per vincere un premio.
Se ci fate caso, sono i serramentisti che hanno queste caratteristiche che hanno più successo e ai quali pesa meno il proprio lavoro, perché diciamocelo chiaramente, non facciamo un lavoro facile, tutt’altro.
Indice
Prestazioni infissi 2012
Sono passati oltre 10 anni, un’enormità ai tempi d’oggi, eppure se guardiamo i dati tecnici delle soluzioni scelte per questo progetto non sfigurerebbero in una nuova costruzione di oggi.
- Vetro: isolamento termico 1.0w/m2k – Trasmittanza luminosa 74% – Fattore solare 49%
- Infisso: isolamento termico 1.4w/m2k – resistenza all’effrazione RC2 con vetro RC3 (p5a)
Per riuscire ad ottenere questi valori fu scelta la serie allora più performante di Aluk, una serie denominata 70iw in alluminio a taglio termico con tanto di schiuma poliuretanica a riempire le cavita del taglio termico.
I vetri scelti erano vetri doppi blindati con basso emissivo da 1.0w, canalino termico e gas argon. Oggi ormai il canalino termico è quasi di serie, ma nel 2012 vi posso assicurare che quando andavo al Made expo a Milano, erano più dei due terzi in alluminio e alla mia domanda sul perché di questa scelta mi dicevano “sa, è una fiera………”.
Ricordiamoci la terza frase di questo articolo sulla professionalità, la voglia, l’entusiasmo e capiremo che chi dava quelle risposte non aveva nessuna delle caratteristiche propedeutiche a “vincere un premio”, o semplicemente fare bene il proprio mestiere.
La sicurezza nel 2012
Ai clienti occorreva una grande sicurezza all’effrazione per via delle grandi vetrate e dell’assenza di schermature solari.
Fortunatamente Aluk aveva una ferramenta alla quale si potevano integrare dei rostri antistrappo che la rendevano RC2, abbiamo preso questa strada e l’abbiamo potenziata lato vetro con una soluzione di classe superiore.
Solitamente ad un infisso certificato RC2 si abbina un vetro P4a, un vetro con almeno 4 plastici di polivinilbuttirale (pvb per gli amici), in questo caso abbiamo scelto un vetro P5A.
Il vetro P5A è compatibile con la classe di resistenza RC3 ed è composto di almeno 6 plastici di PVB.
E’ stato un compromesso per aumentare la sicurezza dei vetri, pur sapendo che la sicurezza aveva un punto di forza e un punto debole non avevamo alternative e abbiamo scelto questa soluzione per così dire ibrida.
Come dico sempre nel nostro lavoro occorrerebbe sempre il massimo equilibrio, ma a volte occorre fare dei compromessi e portare a casa comunque un buon risultato.
La sicurezza di un’abitazione non può mai essere demandata ai soli infissi, infatti anche per questo progetto è stato scelto un sistema di allarme a barriere infrarossi che fanno scattare l’allarme appena il malintenzionato inizia il tentativo di furto.
Consiglio sempre questo tipo di soluzione ai nostri clienti perché è vero che non ci occupiamo di antifurti, ma ci occupiamo di sicurezza ed è corretto aiutarli ad ottenere il risultato voluto.
Le finiture che hanno aiutato a vincere il premio
Le finiture degli infissi avevano 2 punti fondamentali su cui lavorare per valorizzare il progetto, il colore dell’alluminio ed il colore del vetro.
La parte in muratura aveva molto bianco, il che rendeva fondamentale non utilizzare infissi bianchi e vetri “verdi”.
Per i vetri abbiamo scelto la base exrachiara, che ci ha permesso di avere un vetro neutro che non virasse al colore verde bottiglia classico dei vetri trasparenti.
Il colore degli infissi invece è stato ottenuto con l’ossidazione che da meno possibilità di scelta ma dà molta più resistenza agli agenti atmosferici e all’invecchiamento.
La finitura effetto acciaio era elegante e perfetta per questo progetto, inoltre essendo un “effetto acciaio” e non un vero acciaio inox, non aveva il problema della pulizia e delle “ditate” che inevitabilmente rimangono impresse nel vero acciaio.
Ingresso a bilico e schermature
Prendo spunto appunto dall’acciaio inox perché in questo progetto era presente un elemento in vetro che andava a dividere due porzioni in muratura.
Questo elemento doveva incorporare una porta di ingresso molto scenografica: un bilico verticale di grandi dimensioni, 3 metri per 3 metri.
Una soluzione di queste dimensioni e questo peso non è realizzabile in alluminio, così l’abbiamo realizzata con profili in acciaio inox 316 a taglio termico.
Abbiamo poi abbinato la porta a bilico in acciaio inox alle vetrate fisse in alluminio effetto acciaio ed il risultato è stato ottimo come testimonia il premio ricevuto dagli architetti Baldacci Christian e Piraccini Alessandro.
Questa parte della casa era l’unica alla quale occorrevano schermature solari in quanto non erano presenti aggetti come per le altre finestre.
Abbiamo così integrato alla torre di vetro dei frangisole a corda che potevano essere nascosti in un carter creato nello spessore del solaio di copertura.
Oltre a riparare dal sole, il frangisole serviva anche per proteggere la privacy dei clienti perché in quella zona era presente il passaggio che portava alla zona notte ed era opportuno potersi schermare da sguardi indiscreti.
La posa con nastri alieni
Nel lontano 2012 si iniziava ad utilizzare i nastri termoespandenti, erano infatti usciti sul mercato da pochi anni e ancora li utilizzavamo in pochi.
Avevamo un nastro multifunzione che aveva una forma cuneiforme che nella parte in cui era più compresso creava una barriera al vapore naturale.
Ricordo che sia l’impresa edile che gli altri artigiani presente in cantiere ci guardavano come alieni e chiedevano cosa mai fossero quegli strani nastri neri perché erano abituati a vedere solo cartucce di silicone per la posa degli infissi.
Quando si lavora con entusiasmo, passione e professionalità, si è aperti alle nuove tecnologie anche se più complesse e costose delle precedenti, a patto che portino dei benefici tangibili sul risultato finale.
Nastri termoespandenti a dispetto del silicone portano innumerevoli vantaggi come l’isolamento termico e acustico del giunto, l’elasticità dello stesso e la durata nel tempo delle prestazioni ottenute.
Faccio questo lavoro da 35 anni e in passato mi è capitato di dover tornare a fare una sigillatura con silicone ma non mi è mai successo di dover tornare a sostituire un nastro e li posiamo dal 2007 (primo esperimento a casa mia, come ogni Serramentista con la S maiuscola).
Ciao e al prossimo articolo,
William Bisacchi
Articolo pubblicato sulla rivista Nuova Finestra di Maggio 2023
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