Oggi parliamo di controtelaio monoblocco, ovvero un controtelaio coibentato che ben si presta a nuove costruzioni o ristrutturazioni ad alta efficienza energetica come quelle proposte con il nuovo decreto ecobonus 110% dove occorre guadagnare almeno 2 classi energetiche di efficienza.
Vedremo che cosa è, le situazioni dove è consigliato e quando è meglio evitarlo.
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Indice
Che cos’è il controtelaio monoblocco?
Il Controtelaio monoblocco è un “controtelaio esteso”, ovvero un controtelaio che va ad abbracciare tutto lo spessore dal muro, dall’interno all’esterno.
Ha la stessa funzione del controtelaio normale, ovvero riquadrate il vano murario e creare la predisposizione per l’infisso ma se studiato bene ha degli altri vantaggi tra i quali:
- L’eliminazione dei ponti termici lineari
- L’ottimizzazione del tempo di posa
- La riduzione dei costi
- Un miglior isolamento termico
- Un miglior isolamento acustico
- Una miglior resa estetica nel caso di tapparelle avvolgibili
Questi sono i principali vantaggi del controtelaio monoblocco coibentato a patto che venga progettato bene e in questo ci viene in aiuto la norma UNI11673 e avere una qualifica professionale di posatore Eq4 perchè per avere questa qualifica è necessario imparare a progettare il nodo primario e secondario considerando i 3 livelli della posa in opera UNI11673, ovvero il livello esterno di tenuta agli agenti atmosferici, il livello mediano di isolamento termo-acustico ed il livello interno di barriera al vapore.
Progettare è una parola grossa per un serramentista, ne sono cosciente, il progetto definitivo è una competenza (UNI10818) del progettista, ma noi serramentisti evoluti possiamo aiutare il progettista nel realizzare un controtelaio che sia idoneo a ottimizzare i 3 livelli e in questo il controtelaio monoblocco ci può aiutare.

Quando è consigliabile il monoblocco?
Il controtelaio monoblocco ha tutti i vantaggi che abbiamo visto quando siamo in presenza di infisso + schermatura solare come ad esempio una tapparella avvolgibile, un frangisole o uno scuro esterno.
In tutti questi casi questa tipologia di controtelaio di aiuterà a realizzare un nodo migliore e con meno problemi di ponti termici e di gestione del cantiere.
Infatti, nei casi di una schermatura esterna, se si utilizza un controtelaio normale sarà necessario pensare a 2 controtelai, uno per l’infisso ed uno per la schermatura solare, oppure nel caso di tapparella avvolgibile dovrò pensare ad un solo controtelaio ed un cassonetto copri rullo coibentato.
Il cassonetto a vista interno, oltre al problema estetico, ha problemi dal punto di vista termico (più difficili da risolvere), dal punto di vista acustico e anche di costi. L’unico vero vantaggio è l’estrema facilità di manutenzione del telo avvolgibile.
Prendiamo ad esempio invece il frangisole, in questo caso occorreranno 2 controtelai, due pose in opera (doppio rischio di sbagliare qualcosa) e di dovrà pensare a come tamponare lo spazio rimanente tra i 2 controtelai, ad esempio con un cappotto termico che sarà più complesso, avrà molte giunture (possibili fessurazioni) e sarà molto più costoso. credo sia un rischio inutile, sei d’accordo?
Discorso simile per gli scuri con telaio, mentre per gli scuri con cardine a muro dovrò pensare ad un telaio affogato nella parete o dei supporti tipo “dosteba” nel caso di cappotto esterno sempre più frequente. I problemi e gli svantaggi sono simili a quelli visti per il frangisole.

Quando è meglio evitare il controtelaio monoblocco?
In tutte quelle situazioni in cui non è presente una schermatura solare integrata nel vano finestra, ad esempio quando c’è una sporgenza nel fabbricato come un aggetto, oppure quando sono presenti delle veneziane integrate nel vetro camera, o quando sono presenti vetri selettivi =< 0.35 gtot.
Nei casi ce ti ho appena descritto, il monoblocco non avrebbe tutti i vantaggi che abbiamo visto poco fa, ma andrebbe solo ad aumentare i costi del vano finestra perchè sarà sufficiente un solo controtelaio e ci si potrà raccordare con la muratura o il cappotto isolante risvoltando sullo stesso.
Naturalmente sarà sconsigliato nel caso non si possa intervenire nella facciata esterna (palazzi storici con vincolo belle arti), in quel caso si potrà lavorare con un cappotto interno e controtelaio semplice (ma isolato!).
Facciamo un esempio limite, un’abitazione con 20 fori finestra dei quali 18 hanno la schermatura solare (tapparella) e 2 hanno solo l’infisso interno, in questo caso si potrebbero scegliere 2 strade:
- A) fare 18 controtelaio monoblocco avvolgibile e 2 controtelai normali
- B) fare 20 monoblocchi per unificare il lavoro del cappottista.
Le differenze tra le 2 soluzioni in termini di risultato e di costi saranno molto simili, ben diverso se abbiamo 10 fori con tapparella e 10 senza, in questo caso ti consiglio la soluzione A.
Spessore controtelaio monoblocco coibentati
gli spessori dei più comuni controtelai presenti sul mercato sono 85mm e 65mm, a livello di isolamento termico in molte zone climatiche d’Italia potrebbe bastare 65mm di isolamento in spalletta ma ci sono 2 aspetti da tenere in considerazione.
Il primo è l’equilibrio con il cappotto esterno: Ha senso un isolamento di soli 65mm se esternamente è presente un cappotto da 16cm?
Il secondo è funzionale, i 65 mm possono diventare pochi nella maggior parte dei casi perchè quando dovrò inserire le guide per le schermature ed il telaio dell’infisso andrò a perdere quasi tutto lo spessore della spalletta.
Per questo consiglio spessore minimo di 85mm in tutti quei casi in cui non ho problemi di spazio nel vano architettonico.

Materiali da utilizzare per il controtelaio monoblocco isolato
Il mercato propone principalmente 3 materiali: XPS, EPS e XPS+fibrocemento. Ognuno ha dei vantaggi e degli svantaggi e occorrerà decidere insieme al progettista la soluzione migliore per il caso specifico.
- XPS, ovvero polistirene espanso estruso, si presenta liscio alla vista, molto compatto e rigido (alcuni dicono troppo rigido) ha una densità di circa 35-40 kg/mq ed è probabilmente uno dei più utilizzati.
- EPS, Polistirene espanso, si presenta a vista le “palline” simili al polistirolo di uso comune, ha una densità di circa 25-30 kg/mq e lo rende più simile ai materiali tradizionali utilizzati per i cappotti termici e quindi con meno rischi di fessurazioni ma anche più delicato in fase di posa.
- XPS+fibrocemento, ha il vantaggio di avere una superficie liscia già pronta per la pittura e migliore dal punto di vista acustico (ha più massa) e in caso di incendio sarà più sicuro nella prima fase dell’incendio. Questa soluzione ha lo svantaggio di avere più materiali insieme, materiali con sollecitazioni e reazioni diverse.
Le prime 2 soluzioni vanno obbligatoriamente rasate mentre quella con il fibrocemento potrebbe essere verniciata ma la resa estetica della spalletta sarà diversa dalla facciata e si vedranno i profilati paraspigolo in alluminio. Come vedi non è facile scegliere, ma cosa c’è di facile nel lavoro di serramentisti?
Riguardo alla predisposizione per l’infisso la scelta è tra legno classico (da evitare), multistrato marino e osb. Ti consiglio questi ultimi 2, la tendenza attuale è per l’osb perchè sembra un po’ più stabile all’umidità rispetto al multistrato che contrariamente a quello che si potrebbe pensare, tende ad imbarcarsi più dell’osb.
Non dimenticarti, la barriera al vapore o freno vapore interna, i raccordi per la rasatura e una posa a regola d’arte del giunto primario che comprende anche il fissaggio meccanico e l’isolamento termoacustico del giunto.
La posa del controtelaio sarebbe meglio che fosse affidata al serramentista qualificato EQ4 perchè ha le competenze necessarie a padroneggiare questa fase, più degli operatori edili tradizionali.
Monoblocco con Sistemabisacchi®
Con Sistemabisacchi® seguiamo i consigli descritti a questo articolo, progettiamo il nodo primario e secondario seguendo la norma UNI 11673, in questo di ha aiutato prendere la qualifica di livello massimo EQ4 e l’esperienza di 47 anni di nuove costruzioni e ristrutturazioni con progetti complessi.
Puoi vedere il risultato finale in alcune di queste realizzazioni.
William Bisacchi
Articolo pubblicato sulla rivista Showroom Porte & Finestre di settembre/ottobre 2020
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