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Blower door test: A-Wert come un sigillo di garanzia

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Oggi parliamo di Blower door test nella sua variante A-Wert, ma prima ti racconto la mia storia, e il sogno che ho sempre desiderato di poter verificare con strumenti e prove oggettive che il mio lavoro fosse stato eseguito nel migliore dei modi possibili.

Indice

  • Blower door test: Perché?
  • Blower door test: un’opportunità dalla Germania
  • Blower door test: A-wert e termografia
  • Blower door test: Come funziona l’A-Wert
  • Blower door test: Il test
  • Blower door test: Il risultato
  • Blower door test: Perché devi farlo

Blower door test: Perché?

Tutti i serramentisti e rivenditori che amano il proprio lavoro e lo fanno con passione e dedizione al 100% sono convinti di farlo nel miglior modo possibile, io per primo!

Alzi la mano chi non ha mai pensato “come lo faccio io, non lo fa nessuno”. Si, quando si è positivamente malati per il proprio lavoro, sono cose che succedono.

Decine di corsi di aggiornamento, di libri studiati e di prove “fai da te” per poter essere i migliori serramentisti nella propria realtà. Tutto questo è molto bello ma c’è un però: Nessuno può dimostrare a parole di essere il migliore, occorrono i fatti, prove inconfutabili e tangibili che quello che diciamo è vero.

Faccio questo lavoro da 32 anni e sono figlio d’arte, sin da ragazzino in officina facevo i miei esperimenti per capire la ferramenta migliore, il silicone migliore (parliamo del 1988!) quanto poteva resistere un vetro preso a calci o martellate. In poche parole, il mio desiderio è sempre stato: Trovare la miglior soluzione in tutto quello che facevo per poter dare al cliente il massimo risultato. Ti riconosci in questo vero?

blower door test

Blower door test: un’opportunità dalla Germania

Era gennaio 2019, a Monaco un freddo che si belava, la neve come di consuetudine ricopriva la città ed io, insieme ad altri “temerari” serramentisti, mi approntavo ad entrare al Bau, come ben sai la più importante fiera del nostro amato settore.

In fiera assistiamo alla presentazione del progetto marchio Posa-Qualità promosso da tutte le nostre associazioni di serramenti (una cosa veramente bella, finalmente un po’ di unione, non guerra). Lo speaker, o meglio lo showman d’eccezione era: Il direttore generale Unicmi Pietro Gimelli, che con grande passione ha raccontato questo stupendo progetto. Indirettamente ha toccato una delle mie corde, del mio sogno: Poter testare in opera il mio lavoro.

Il progetto PosaQualità prevede un test a campione di un cantiere per verificare che le prestazioni degli infissi in opera siano quelle dichiarate e di conseguenza in linea con la norma UNI 11673-1. Il progetto è molto interessante su più ambiti, offre la possibilità di potersi distinguere dalla concorrenza, avere garanzie assicurative, eccetera, davvero ben fatto. Non lo affronteremo oggi, ci sono stati e ci saranno altri articoli su Showroom che tratteranno questo progetto innovativo in modo esaustivo.

A me interessava avere la certezza di costruire gli infissi migliori, progettare la migliore posa in opera ed eseguirla in cantiere, ho firmato subito e attesto trepidante il giorno del test.

Prima di raccontarti come è stato eseguito il Blower-door-test vorrei dire un paio di cose:

Questi test vengono obbligatoriamente fatti quando si lavora ad una CasaClima o in una Passive House, oppure possono essere fatti volontariamente da chi vuole testare il proprio lavoro. Conosco un rivenditore evoluto, anzi un amico, che ha comprato l’attrezzatura e vuole proporre il test ai suoi clienti nei cantieri più importanti, un po’ come si è iniziato a fare con la termografia qualche anno fa.

Trovo molto encomiabile quello che sta facendo il mio amico rivenditore, ce ne fossero come lui! Però personalmente preferisco appoggiarmi ad un ente esterno, perchè così facendo non ci sono conflitti di interessi, non si può barare, devi sempre lavorare con la massima precisione. Insomma, il gusto della sfida.

Blower door test: A-wert e termografia

Avendo aderito al progetto marchio Posaqualità, siamo stati automaticamente soggetti a test di controllo. Ogni azienda che aderisce a questo marchio, ogni 2 anni deve sottoporsi ad un test di verifica da un ente notificato esterno e superare la prova.

Arriva il giorno della prova, eravamo a Cesenatico, non c’era più il sole e gli ombrelloni ma una grigia giornata di novembre, perfetta per fare il test. Si, perchè occorre fare attenzione a 2 aspetti fondamentali:

  • Il delta T°
  • L’irraggiamento solare

Senza differenza di temperatura tra interno ed esterno con la termografia non si vede nulla e con l’irraggiamento diretto del sole si vedrebbero dati completamente “sballati”. Quindi prima regola scegliere un giorno freddo e tenere chiuse le schermature solari prima del test.

Altra regola è non avere venti forti che soffiano sul serramento perchè i dati raccolti per permeabilità all’aria sarebbero falsati da un’eccessiva pressione.

Ore 14.00 arrivano 4 tecnici in verde del consorzio LegnoLegno armati di 4 borsoni pieni di attrezzature molto sofisticate come: Anemometri, termocamere, blower, computer con software specifici e sensori di pressione.

La villa era già finita ed abitata, per non rovinare lo splendido parquet ci siamo tolti le scarpe, il rispetto di cose e persone viene prima di tutto. Dimenticavo, l’A-Wert non è un test invasivo.

Blower door test: Come funziona l’A-Wert

Chi mi segue su blogbisacchi.it è abituato a leggere i miei articoli in un linguaggio che è il più semplice possibile, deve riuscire a capire anche mia figlia di 3 anni, o quasi. Lo stesso farò per descrivere come viene eseguito il test, senza tanti riferimenti normativi alle norme UNI, all’n50 e via dicendo, per quello ci sono CasaClima e Wikipedia.

Il blower door test misura le perdite di pressione e quindi di aria dall’involucro. E’ importante perchè quando si parla di isolamento, la prima regola fondamentale è rendere la casa a tenuta stagna, una volta che non ci sono perdite di aria, allora e solo allora possiamo iniziare a parlare di isolamento con cappotto, con vetro triplo ecc..

Il blower-door-test A-Wert serve per testare un solo infisso, non tutto l’involucro dell’abitazione come succeder con il blower door classico. Siamo partiti dall’individuare l’infisso che volevamo testare e del quale avevamo precedentemente fornito i dettagli costruttivi e il progetto di posa in opera.

Abbiamo controllato che la realizzazione fosse conforme al progetto di posa e controllato le specifiche dei materiali di posa utilizzati come, nastri di tenuta BG1, multifunzione, schiume poliuretaniche, barriere al vapore e ms-polimeri sia per il nodo primario che per il nodo secondario.

Poi abbiamo posizionato il ventolone del blower in una porta interna della stanza dove volevamo eseguire il test A-wert, eravamo pronti, bastava premere l’interruttore e mettere in depressione la stanza.

Blower door test: Il test

Come prima cosa abbiamo messo in depressione la stanza di 50Pa e con la termografia abbiamo verificato che non ci fossero macro-perdite tra infisso e controtelaio e tra controtelaio e muro. Abbiamo avuto 2 problemi:

  • Aria dalle prese elettriche
  • Aria dalla parte bassa vicino all’infisso

L’aria dalle prese elettriche è un classico quando si fa un blower, d’altra parte non è colpa dell’elettricista perchè un impianto a tenuta è una richiesta specifica che deve arrivare dal progettista, non è uno standard come per i serramenti. In ogni caso fa impressione sentire quanta aria passa dalle prese della corrente con una pressione di 50 Pascal. Meglio avvisare il cliente che è normale, altrimenti si rischia di farsi molti nemici elettrici ed elettrizzati.

L’aria dalla parte bassa dell’infisso avevamo paura che fosse il nodo inferiore ma poi “guardando” bene con l’anemometro, strumento che misura la velocità del vento in metri al secondo, abbiamo verificato che era aria proveniente dal battiscopa. L’infisso sembrava essere ok.

Dopo avere passato positivamente queste verifiche preliminari, abbiamo provveduto a installare un nylon sul perimetro dell’infisso in modo da compartimentarlo dal resto della stanza, dal battiscopa e dalle prese.

Come puoi vedere dalla foto, il nylon chiuso con nastro blu (non invasivo) va a creare una “bolla” dove è presente solo l’infisso con i suoi 2 giunti di posa, così da rendere possibile la misurazione focalizzata solo in quei punti.

Il test misura le perdite di pressione e quindi  l’aria che passa attraverso l’elemento testato, in questo caso l’infisso.

Blower door test: Il risultato

Il test inizia con una depressione di 50 Pascal per poi scendere di 5Pa alla volta fino a 30 nel caso non si rilevassero problemi. Il test sta andando nella giusta direzione se le 2 linee che vedi nel grafico (pressione della stanza e pressione nell’infisso) sono parallele.

Con grande soddisfazione mia e del mio capo officina Ivan Menghi presente al test, le linee erano parallele, l’A-wert stava andando bene. Appena concluso il test, sono stati raccolti i dati dai sensori e sono stati inseriti in un software che li parametrizza alle norme UNI della permeabilità all’aria in modo da equipararle ai test in laboratorio.

Il dato finale è stato che la perdita di aria era di soli 1,14 metri cubi di aria all’ora per metro quadro. Un risultato davvero ottimo e molto al di sotto dei 2 metri cubi, obbiettivo del blower door test a-wert.

Entusiasti del risultato sia noi che i tecnici di LegnoLegno, abbiamo deciso di spingerci oltre, abbiamo provato ad isolare l’infisso con uno speciale mastice tra anta e telaio in modo da rendere impermeabile all’aria l’infisso. Ora potevamo testare solo i 2 giunti di posa: Giunto primario e giunto secondario.

Il giunto primario era stato curato dall’impresa su nostro progetto, noi eravamo intervenuti solo per installare le barriere al vapore prima dell’intonaco, mentre il giunto secondario era stato curato totalmente da noi, come sempre prevede il Sistemabisacchi®.

Il risultato della prova? 0,98 metri cubi ora!  Meno di un metro cubo per ora. Con questo risultato eravamo 2 volte contenti:

  1. Per avere un risultato di 0.98 metri cubi/h altamente prestazionale nel progetto e nella posa in opera.
  2. Per la costruzione impeccabile dell’infisso in alluminio che disperdeva solo 0.16 per metroquadro, praticamente una camera iperbarica.

blower door test

Blower door test: Perché devi farlo

Ti consiglio di farlo perchè è una prova oggettiva della qualità del tuo lavoro e un vero sigillo di garanzia dato da un ente terzo. Le prove che le aziende possono darti in cascading come per la marcatura CE o le schede tecniche dei prodotti utilizzati, si sono importanti, ma misurano qualcosa che chiunque può dire di averlo fatto. Con il test in opera si va a misurare e confermare nero su bianco il TUO lavoro, unico e inimitabile.

Ti consiglio di farlo se sei uno di quei serramentisti o rivenditori che come me hai un amore sfrenato per il tuo lavoro e vuoi dimostrare che questo amore è vero e contraccambiato nero su bianco.

Se invece sei un privato che stai leggendo questo articolo, ti consiglio di richiedere il test in fase di preventivo perchè così facendo qualificherai le proposte dei serramentisti e rivenditori più seri, chi non accetterà la sfida probabilmente lo fa per paura di non superare il test.

Ad oggi il blower in Italia (tranne le province autonome di Trento e Bolzano) non è obbligatorio, è facoltativo. Può essere richiesto preventivamente dalla direzione lavori, oppure come accennato all’inizio dell’articolo è richiesto se si sta costruendo un involucro con protocollo CasaClima o Passive house.

In ogni caso sarà sempre più indispensabile per chi vuole un sigillo di garanzia sull’immobile che sta costruendo.

Se sceglierai un’azienda che ha aderito al marchio Posaqualità, avrai molta più certezza che quell’azienda sta lavorando a regola d’arte e potresti essere sorteggiato per fare il test a campione.

Perché dico questo? Perché le aziende Posaqualità se non passano il test…. perdono il marchio! E Questo è sinonimo di serietà e garanzia.

Buon blower a tutti

 

William Bisacchi

p.s. Un insider mi ha riferito che il 33% di chi ha eseguito il test non lo ha superato, ti riporto questo dato perchè quando l’ho saputo ci sono rimasto di stucco! Poi però riflettendoci bene, è normale che 1/3 delle prove vengano fallite perchè sono difficili e se non fosse così il marchio stesso non avrebbe senso.

Articolo pubblicato sulla rivista Showroom Porte & Finestre di gennaio/febbraio 2020

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William Bisacchi consulente infissi con esperienza di oltre 35 anni nel settore (1988-2023).
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